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Curiosità

Pavia curiosa

La Battaglia di Pavia e la zuppa alla pavese
Nel 1525 il Parco Visconteo fu teatro della famosa Battaglia di Pavia, decisiva per il futuro politico dell'Europa. Lo scontro fra l'esercito francese di Francesco I e quello spagnolo di Carlo V si concluse con la vittoria di quest'ultimo. Secondo la tradizione, Francesco I, ormai sconfitto si mise in cerca di ristoro. Entrò quindi nella povera casa di un contadino che, riconosciuto il re, preparò un piatto il più possibile dignitoso per chi aveva di fronte usando le cose che aveva in casa: un po' di pane del brodo e un uovo. Nacque così la zuppa alla pavese di cui il re fu molto soddisfatto.

Il caffè Demetrio
Fondatore del celebre Caffè di Strada Nuova fu Demetrio Sarcani, di origine greca o goriziana. La sua bottega, il bottegone, come veniva chiamata, divenne luogo di ritrovo di nobili, uomini di cultura e studenti. Qui si gustavano il caffè, la cioccolata e la felciata, una specie di latte rappreso, avvolto in foglie di felce. A quei tempi si trovava all'angolo tra Strada Nuova e Corso Mazzini. A metà Ottocento il caffè venne gestito dalla famiglia Pietrasanta. Severino Pietrasanta fu, nel 1858, il protagonista di un clamoroso episodio patriottico: rispose infatti con uno schiaffo ad un epiteto rivoltogli da soldati austriaci. Alcuni lo inseguirono, i patrioti lo difesero, il Pietrasanta riuscì a fuggire e a raggiungere la riva opposta del fiume (allora Piemontese) e a trarsi in salvo. Dopo un periodo di grande splendore il Caffè chiuse il 31 ottobre 1922. Oggi è situato all'angolo tra Strada Nuova e Corso Cavour e ricorda solo nel nome l'antica istituzione cittadina.

La processione delle Sante Spine
Nella tradizione popolare ha sempre avuto una grande rilevanza la processione delle Sante Spine. Nel 1204 Baldovino, conquistata Bisanzio si impadronì della corona di Spine di Cristo. Baldovino II la cedette in pegno nel 1238 per una grossa somma di denaro ai veneziani, dai quali la riscattò San Luigi, re di Francia. Filippo V di Valois prima del 1327, ne staccò una spina mandandola in dono a Galeazzo Visconti, le altre due furono invece donate dall'imperatore di Costantinopoli Emanuele II nel 1400 a Giangalezzo Visconti. Nel 1499, con l'occupazione francese, le spine furono donate alla Cattedrale di Pavia. Nel 1645 il vescovo di Pavia stabilì che le spine si portassero in processione il lunedì di Pentecoste ottenendo dal papa l'indulgenza plenaria.

L'astrario del Castello Visconteo

Castello visconteo

Fu Galeazzo Visconti a commissionare per il castello di Pavia un orologio astronomico da posizionare nella sala d'una torre. Lo straordinario oggetto venne concepito e fabbricato dal medico, scienziato e artista padovano Giovanni Dondi, che vi dedicò 16 anni d'intenso studio e lavoro (1365-81). Dotato di aveva 7 facce, ciascuna delle quali descriveva il moto di uno dei pianeti allora conosciuti, l'orologio astronomico, a differenza degli orologi ad acqua in uso nel XIV secolo, era mosso da contrappesi e rimase in funzione nella residenza viscontea sino al 1440. L'ultima notizia che ne abbiamo risale all'imperatore Carlo V, che nel 1529 vide l'astrarium ormai irrimediabilmente in avaria e ne fece eseguire una copia dal maestro orologiaio cremonese Gianello Torriano.

La torre dal pizzo in giù
La famosa torre era situata nell'ala nord ovest del Palazzo di Giasone del Maino, eretto nel 1493 nel punto in cui oggi troviamo Palazzo Olevano. La struttura della torre, una piramide rovesciata, diede origine alla definizione popolare "torre dal pizzo - punta-in giù". L'originalità della costruzione impensierì a tal punto i governanti che nel 1715 si decise di demolirla. Le opere di abbattimento in realtà mostrarono quanto essa fosse solida e strettamente unita alla restante struttura del palazzo. Una leggenda narra che Giasone del Maino avesse un figlio svogliato e nullafacente che affermava però di volersi laureare. Il padre era talmente certo della cattiva volontà del proprio figlio da promettere che avrebbe fatto costruire una torre a testa in giù se mai egli avesse terminato il corso degli studi. Così accadde e Giasone dovette tener fede alla promessa.

Madonna della Stella
Nella Chiesa di Santa Maria in Bethlem, in Borgo Ticino, viene venerata la statua di una Madonna che ha una stella sul petto. Ogni anno si svolge la processione in onore di Santa Maria della Stella, in cui la statua viene trasportata di notte sul fiume nel barcè, la tradizionale imbarcazione pavese.  Secondo una leggenda pavese, alcune navi partirono da Venezia per Pavia e quando giunsero presso le rive del Po apparve loro una donna, che chiese ospitalità per sé e per il bambino che teneva in grembo. Una sola nave le accordò accoglienza e questa arrivò a destinazione in un solo giorno a differenza delle altre che impiegarono molto tempo. Il garzone dell'uomo che aveva accolto la donna lo svegliò non appena vide che la nave era già giunta a destinazione e il padrone, sbigottito, seguì le impronte della donna, che sembrava scomparsa, fino ad una chiesa in cui trovò una statua della Vergine, che aveva le stesse sembianze della donna che aveva accolto.